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Associazione turistico culturale Auto e mezzi Anfibi

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Auto e mezzi Anfibi

La storia 

La storia in continua evoluzione dal 1800

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Le origini

Amphicar 770, il primo anfibio ad uso civile 

Caratteristiche tecniche 

I viaggi

Amphicar nel cinema 

Le origini

La fantasiosa idea di combinare un veicolo stradale con uno acquatico risale all’inizio del 1800, quando l’americano Oliver Evans creò l’Orukter Amphibolos che riuscì a guidare per quasi 2 chilometri per le strade di Filadelfia e navigò sul fiume Delaware.

 

Non accadde nient’altro degno di nota sul fronte anfibio fino alla metà degli anni ’10, quando William Mazzei inventò quella che chiamò Hydromotor (o Hydrometer). Si trattava di un’auto di medie dimensioni, azionata da un motore Continental e che si diceva fosse in grado di raggiungere i 100 km/h sulla terraferma e 40 km/h sull’acqua. 

L’idea di Mazzei fu ripresa da George Monnot, che realizzò l’Hydrocar, una combinazione tra una barca, un’auto e un camion. Ciò accadde alla vigilia della Prima guerra mondiale e, una volta iniziata la guerra, tutti i progressi raggiunti fino ad allora furono utilizzati per scopi militari.

 

Durante la Seconda guerra mondiale si portò avanti lo sviluppo dei mezzi anfibi. Degna di nota la Volkswagen Typ 166 Schwimmwagen, l’equivalente tedesca della Jeep americana, usata dall’esercito tedesco. La sua produzione annovera circa 15 000 esemplari, ancora molto apprezzati dai collezionisti. Lo Schwimmwagen era un 4x4 e aveva pneumatici particolari; dietro la carrozzeria, c’era una piccola elica, normalmente ripiegata verso l'alto per non essere danneggiata. Poteva trasportare fino a 4 passeggeri ma non aveva protezione né armamento. Gli Alleati si impossessarono dei VWSchwimmwagen che trovavano, collezionandoli come trofei.

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Il cittadino tedesco Hans Trippel, essendo stato coinvolto nello sforzo bellico tedesco,acquisì esperienza nella costruzione dei veicoli anfibi e a lui venne l’idea di costruire un veicolo anfibio per uso privato. Durate la seconda guerra mondiale, dopo l’invasione della Francia, Trippel lavorò nella fabbrica Bugatti e iniziò a costruire veicoli anfibi per la Wehrmacht.

Quando la guerra finì, Trippel, con la sua esperienza ormai acquisita nella produzione di veicoli anfibi, ne costruì alcuni di piccola cilindrata, al fine di produrli in massa e destinarlial commercio civile, specialmente negli Stati Uniti. Trippel collaborò con il Gruppo Quandt, del quale fa parte anche la B.M.W., per avviare la produzione di quella che chiamò Amphicar. Il prototipo fu realizzato nel 1959 e presentato al Salone di Ginevra lo stesso anno. La produzione del veicolo iniziò nel 1961, con una previsione di vendita di 20.000 unità. Per quanto rivoluzionaria fosse l’idea, il successo dell’Amphicar non arrivò e il motivo principale fu il fatto che quest’auto non era così economica da incoraggiare le vendite. Poiché gli Stati Uniti rappresentavano circa il 90% del suo business globale, la società, Amphicar Corporation, fallì principalmente per l’introduzione delle normative di sicurezza in USA che avrebbero obbligato l’azienda a costose e complesse modifiche alla struttura. In Europa apparve, nella versione attuale, al Salone di Francoforte del 1964.

 

L’auto rimase in produzione dal 1961 al 1968, periodo durante il quale furono costruite 3.878 unità. Quando la produzione fu interrotta, l’inventario rimanente delle parti inutilizzate (in gran parte dai concessionari Amphicar in USA) fu acquistato da Hugh Gordon, la cui Gordon Imports è ora il principale fornitore di componenti per Amphicar. Anche con la sua prematura scomparsa, Amphicar rimarrà nella storia come l’unica vettura che riuscì ad attraversare La Manica, senza essere caricata su nessuna barca.



 

Amphicar 770, il primo anfibio ad uso civile

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Caratteristiche tecniche dell’Amphicar

La Amphicar è una decappottabile a quattro posti e a due porte, dotata di una capote in tessuto pieghevole. I colori della carrozzeria erano quattro: rosso, bianco, azzurro mare e verde. Essa assomiglia ad una cabriolet e a differenza degli altri anfibi ha la parte frontale simile a quella delle automobili. Possiede le due eliche, sotto la coda; lo scarico rialzato;l’avvisatore acustico esterno e le luci di navigazione (rosse e verdi); il telaio a tubi quadri e la carrozzeria in acciaio. Tutte le parti sono saldate, le portiere sono testate per l'immersione con un sistema a guarnizione doppia e una levetta che aumenta l’ermeticità durante la navigazione. Nel vano motore c'è una pompa di sentina per asportare l'eventuale acqua entrante dagli assali. Vi è una luce bianca di posizione sul cofano posteriore. La ruota di scorta è nel bagagliaio mentre il serbatoio in acciaio si trova nel cofano anteriore. La direzione di marcia sia su strada che in acqua è ottenuta sterzando le ruote anteriori. 

Il modello è chiamato 770 per il fatto che poteva raggiungere 7 nodi sull’acqua e 70 mph (110 km/h) sulla terraferma, l’auto è alimentata da un motore a quattro cilindri da 1,2 litri e una potenza di 38 PS (28 kW). Per adattarsi alle sue capacità di andare in acqua, il motore è posizionato nella parte posteriore, da dove poteva facilmente azionare le due eliche. 

La trasmissione con cambio a quattro rapporti della Hermes di Wuppertal con rapporto 3:1 con retromarcia e movimento possibile in accoppiamento con le due eliche in polimero per il movimento in acqua.

Come nel caso della Schwimmwagen, l’Amphicar utilizzava le ruote anteriori come timoni. Visto da sotto, il corpo dell’auto sembra lo scafo di una barca. Per renderla adatta ai due ambienti in cui avrebbe dovuto muoversi, l’Amphicar presentava la trasmissione terra-acqua costruita da Hermes, che consentiva il funzionamento simultaneo delle due eliche. Per il movimento via terra aveva 4 marce più la retromarcia, mentre sull’acqua aveva 2 marce (avanti, folle) più la retromarcia.

Le prestazioni terrestri sono pari ad una velocità massima di 120 km/h, con un consumo di 9,3 litri/100 km. L’entrata in acqua avviene innestando la marcia prima e spostando in avanti la levetta di inserimento delle eliche, mettendo il cambio in folle solo quando si ha la sicurezza che le ruote non poggino più sul terreno. In acqua calma la velocità massima dell’Amphicar di 10 km/h, mentre i consumi sono 2,3 litri/ora a metà gas e 11,5 litri/ora a tutto gas. La velocità ottima di crociera corrisponde a due terzi di gas ed è pari a 8 km/h, con un consumo orario di appena 4 litri. Il funzionamento dell’Amphicar in acqua è semplicissimo: la direzionalità è assicurata dallo sterzo, la velocità è regolata dalla maniglia del gas a mano sulla plancia. Una volta in acqua, è consigliabile sedere sullo schienale per aumentare la visibilità.

La posizione posteriore del motore, la trazione posteriore, la prima marcia molto corta e la buona altezza da terra conferiscono all’Amphicar discrete prestazioni in fuoristrada, utili specialmente per uscire dall’ acqua in situazioni difficili.

I viaggi

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Attraversamento della Manica

Una coppia di Amphicar 770, condotta da quattro militari inglesi, attraversò il Canale della Manica nel settembre del 1965 sfidando venti e onde alte fino a sei metri. Quando le eliche di una delle due Amphicar si bloccarono, essa fu trainata dall’altra fino a Calais. Il giorno dopo, i quattro inglesi raggiunsero tranquillamente Francoforte, passando dall’acqua alla strada, per visitare il Salone dell’auto lì situato.

 

All’Isola d’Elba con l’Amphicar

L’anfibio partì da Milano nell’estate del 1964 per raggiungere Piombino e da lì si tuffò in mare per giungere all’isola d’Elba e tornare a ritroso al punto di partenza, percorrendo complessivamente 900 km, di cui 40 in mare. 

Nel 1965, due Amphicar hanno disceso con successo lo Yukon River in Alaska.

 



 

 

Un piccolo aneddoto … Anche il Presidente americano Lyndon Johnson adorava la sua Amphicar. Il suo segretario per gli affari interni dell’epoca racconta di essere stato divertito da uno scherzo che il Presidente faceva spesso ai suoi ospiti: essi venivano invitati sull’Amphicar per fare un giretto, ignari che si trattasse di un’auto anfibia. Quando Johnson giungeva davanti al lago nella sua tenuta in Texas, anziché fermarsi sulla riva, fingeva di precipitare in acqua gridando che i freni si erano rotti! 

Oltre al presidente Johnson, tra i noti possessori di Amphicar si ricordano anche l’ex presidente USA Jimmy Carter, la principessa Grace di Monaco, John Lennon e Madonna.

 

Altre associazioni dell'Amphicar 

L'Amphicar nel cinema

 

• L’ Amphicar club di Berlino conta circa 50 di soci possessori che 3 volte all’ anno si radunano in Germania e navigano insieme da mattina a sera. Tra questi, si contano 3 raduni fatti anche in Italia (sul lago di Garda, sul Lago Maggiore e a Villa d’ Este sul Lago di Como)

• L’ International Amphicar Club of America conta 400 soci.

• In USA ogni anno il raduno di Celina (Ohio) vede 80 Amphicar partecipanti, tutte che navigano

 

Sono diversi i film in cui appaiono esemplari di Amphicar. Tra questi si ricorda:

 

  • Quinto episodio della stagione 4 degli Avengers (Castle Death, 1965)
  • Rotten to the Core (1965)
  • Kiss Kiss Bang Bang (1966)
  • The Sandwich Man
  • The president Analyst (1967)
  • Inspector Clouseau (1968)
  • Femina Ridens  (1969)
  • Savannah Smiles (1982)
  • Pontiac Moon (1994)

 

 

 

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